Come fare un pupazzo di neve con un piccolo calzino

Quante volte hai visto i CALZINI trasformarsi in un  PUPAZZO DI NEVE?

Immagini bellissime, incantate, il calzino della misura perfetta e voilà in meno di un minuto, senza cucire, il pupazzo è pronto.

Subito mi è sembrato un lavoro perfetto da proporre alla festa di Natale dei bambini.

Ad un certo punto, però prendendo in mano calza e forbice, mi sono accorta che non era poi così banale. Alla Scuola per l’infanzia di Aurora avevamo raccolto calzini usati, di ogni misura, direi di TUTTE le misure, tranne quella “perfetta” che appare nei video mi mezzo Mondo.

Allora cosa fare? Comprare calzini nuovi per tagliarli, non è un insegnamento molto corretto dal mio punto di vista. Mi sono messa a fare diverse prove, perché ovviamente i calzini raccolti erano per lo più molto piccoli.

Materiale di recupero: quello giusto per il pupazzo!

Io non ho dubbi, usare cose nuove e trasformarle in qualcosaltro è uno SPRECO, quindi è una cosa che non mi piace e non concepisco. Dare nuova vita alle cose, questo è il mio stile, è la nostra CREATIVITÀ che si deve adattare a quello che troviamo e non viceversa, soprattutto se parliamo di RICICLO.

L’unico materiale che ho comprato è stato il RISO per riempire il calzino, ho deciso che potevo “sacrificare” 100 gr di riso che avevo in casa per questa idea.

Ricapitolando: COSA SERVE?

• calzino bianco ( grande o piccolo)
• filo da cucito
• riso
• bottoni
• scampoli di feltro , pile o stoffe simili ( per la sciarpa)
• forbici
• colla

Il video dice tutto, anzi dovrò fare un video per il back stage, quello in cui Aurora butta tutto il riso per casa, quella parte dove mi fa notare che io dovrei mettere in ordine, oppure quella dove io la rimprovero perché non ha avuto la pazienza di aspettare che la colla si asciugasse. Te lo preparerò in segreto, stanne certa.

Hai un calzino CORTO, quindi taglia all’altezza del tallone. Riempi la parte destinata al piede con del riso. Chiudi il calzino con del filo e lega un altro filo all’altezza della “pancia” del tuo pupazzo di neve.

Fai indossare la parte restante del calzino, al tuo pupazzo come se fosse una papala, quindi con un nuovo filo, chiudi l’estremità superiore del calzino. Per la sciarpa , io ho scelto uno scampolo di PILE, lungo almeno 20 cm, mentre per i occhi e il naso , nel video ho usato degli spilli, ma vanno benissimo anche stoffa e bottoni.

Laboratorio creativo per bambini

L’ultimo mese è stato a dir poco vulcanico per la Scuola dell’infanzia di mia figlia, 3 mercatini in 20 giorni sono davvero “durissimi” per un gruppo di mamme con bimbi piccoli. Il pupazzo di neve è stato il mio contributo ( insieme ad un’altra attività, che ti farò vedere più avanti) per il laboratori creativi che si sono svolti nel mio paese e destinati alla raccolta di fonti per il materiale scolastico.

Comunque torniamo a noi, se userai un calzino di spugna, misura 45 di piede, come vi vede nei stupendi tutorial in giro su YUOTUBE, ricordati che otterrai un pupazzo di neve alto tra i 15 e i 25 cm, pesante almeno 600-700 gr, ottimo come fermaporta sicuramente, ma non molto carino e tenero per DECORARE un angolo della casa.

Diciamoci tutta la verità, io avevo calzini dalla taglia 18 in su, per lo più corti, quindi  ho fatto delle prove ed ho usato il calzino in modo contrario , rispetto a quelli che avevo visto sul web. Inoltre avevo calzini usati un po’ di tutti i colori, ma non li ho certo buttati, anzi!

I calzini colorati sono stati destinati a diventare le papale dei pupazzi di neve, così con i bambini abbiamo creato dalle loro calze piene di personaggi dei cartoni animati, degli allegri pupazzi di neve con le papale di Peppa Pig o della Pimpa, proprio come i bambini che li hanno creati.

Il risultato è stato un successone, a fare pupazzi eravamo almeno in 3-4 mamme, i bambini riempivano il calzino con il riso e sceglievano gli accessori colorati.

Non sono riuscita a contare i pupazzi di neve realizzati, ma ti posso dire per certo che abbiamo utilizzato 12 Kg di riso, tutto finito dentro ai pupazzi.

Lascio un grazie speciale alle mamme della Scuola per l’infanzia di Aurora.

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